Storia delle strade di Prato
Scheda di Via Ferdinando Carlesi
Inizia da: Viale Fratelli Cervi
Termina in: (senza sfondo)
Classificazione: privata
Categoria: Scrittore
Proposta: Deliberazione del Consiglio comunale n.523 del 1 luglio 1976
Storia:
Le condizioni della famiglia erano agiate per cui a undici anni (era nato a Prato il 2 novembre 1879) il piccolo Ferdinando fu messo al Cicognini per indirizzarlo agli studi classici. Convittore rimase sino al 1896, cioè fino alla sua ammissione in terza liceo, donde nel luglio del 1897 usciva senza esami e licenza con lode in tutte le materie. A Firenze nell'autunno seguente all'Università degli studi; nell'agosto del 1902 vi otteneva la laurea in lettere con una tesi "Origine della città e del comune di Prato". È la tesi che l'Alberghetti tipografo pratese gli stamperà nel 1904. Che il Carlesi poco più che ventenne e di fresco laureato fosse atteso a speranze non comuni, lo prova il fatto che nel novembre del 1903 il Ministero della Pubblica Istruzione lo designasse quale suo rappresentante nel Consiglio d'amministrazione del Convitto Nazionale Cicognini; e che in quegli stessi anni gli venisse affidato l'incarico d'una cattedra di materie letterarie in quello stesso Ginnasio. Assai più che l'insegnamento, attiravano il Carlesi le fantasie letterarie, alle quali per qualche anno si dedicò completamente, sorretto dalle facoltose condizioni familiari. Fu appunto in quel periodo che pubblicò un volume di novelle, dal titolo che al pubblico apparve stravagante: "Menippee"; e un secondo volume di versi: "La noia degli astri". Menippee recava in copertina e nelle pagine di risguardo xilografie d'un simbolismo iniziato dalle edizioni Treves per Gabriele D'Annunzio. Nel 1914 riprendeva l'insegnamento, che da allora non lasciò più, prima a Forlì poi a Firenze. Risorta a Firenze nell'ultimo dopoguerra «La Nazione», Giulio Caprin lo chiamava a collaborarvi; e la collaborazione iniziata nel 1948 durò fin oltre la conduzione dello stesso direttore. Tuttavia, chi non ne fosse intimo e non ne conoscesse bene a fondo la prosa, non si sarebbe certamente accorto che sotto lo pseudonimo di Marcabruno con cui firmava, c'era il Carlesi. Assai diverso era il Carlesi nelle traduzioni: dal greco, dal latino, dallo spagnolo, dove il suo magistero stilistico, la solida preparazione linguistica, gli consentirono di raggiungere ottimi risultati con la traduzione di Don Chisciotte della Mancia, ritenuta tuttora una delle più eleganti ed esigenti versioni del Cervantes. Carlesi ha fatto parte anche della speciale Commissione, voluta dal sindaco Felice Biglia nel 1910, incaricata di assegnare i nomi alle nuove strade nella Prato che cominciava lentamente ad espandersi. Ferdinando Carlesi se ne andava in silenzio, nella sua casa di Firenze, il 5 maggio 1966. Ci preme ricordare che nel 1904 scrisse al Sindaco chiedendo che la Via Firenzuola fosse corretta aggiungendo Agnolo, il nome del titolare della strada. Ancora non ha avuto risposta.